Si è svolto tutto così, più o meno. Ero al telefono con Amber e Ryan che discutevamo del loro servizio fotografico di fidanzamento e stavamo valutando varie opzioni su dove effettuarlo. Loro volevano qualche cosa di un po’ diverso dal solito. Ci siamo scambiati un paio di idee ma nessuna sembrava essere quella ideale. Poi mi sono ricordato un posto in Oklahoma che ho sempre voluto visitare ma mai avuto l’opportunità. La butto là: “Che ne dite delle pianure di sale?” Si tratta di almeno 3 ore di macchina andata e ritorno per cui mi aspettavo un sincero “no grazie”. Dopo un momento di silenzio, invece, le sento dire: “bell’idea!”
A questo punto sono io a restare senza parole per qualche secondo. Non ci sono mai stato. Non so cosa aspettarmi. Inizio a farmi mille domande: “è un lago o è asciutto? fango? animali feroci?” Siamo in piena estate in Oklahoma quindi potrebbe raggiungere facilmente i 40 gradi all’ombra o fare un vento da uragano. A quel punto addio bella esperienza. Ma che idea cretina ho avuto! Però a quel punto era troppo tardi per tirarmi indietro per cui ignoro il panico e replico con un secco: “Benissimo! Ci vediamo lì” e riattacco.
Il giorno del servizio vado a controllare le previsioni del tempo e leggo (giuro, non è una balla): temporale, condizioni ideali per un tornado, possibilità di nevicate sparse. A quel punto rimpiango il non aver optato per il parco cittadino invece di una remota località che, chiaramente, sta per avere eventi climatici inimmaginabili. Invece, carico la borsa con la macchina fotografica in macchina e parto.
Al nostro arrivo, troviamo uno spettacolo da favola. La pioggia se ne è andata, lasciando specchi d’acqua bellissimi e un tramonto mozzafiato. Temperatura ideale. Un venticello sornione giocava coi capelli di Amber, senza mai essere insolente. Il risultato è un set di immagini che ritrae due giovani anime innamorate. E questo è l’importante. Lo scenario, alla fine, è appunto solo quello.